30 Nov 5 motivi per cui l’IA sarà indispensabile nel 2023
Il Data and Analytics Survey 2022 di Forrester, azienda leader a livello mondiale nelle ricerche di mercato, ha calcolato delle percentuali interessanti riguardo l’impegno dell’Intelligenza Artificiale da parte delle imprese. Circa il 73% dei Decision Maker in materia di dati ed analisi sta sviluppando tecnologie di IA e, complessivamente, il 74% registra già un impatto positivo concreto del loro utilizzo sulle proprie organizzazioni.
Stando a quanto rilevato nel report, non esistono settori verticali in cui non si riesca a trovare delle opportunità per implementare l’Intelligenza Artificiale all’interno del proprio business.
Si prevede che, nel 2023, l’adozione dell’IA “continuerà a espandersi ed essere più creativa, affidabile e ottimizzata”.
L’azienda statunitense ha previsto cinque ragioni, basate sull’evidenza, per cui l’IA diventerà indispensabile nel prossimo anno.
- Il 10% delle aziende Fortune 500 genererà contenuti con strumenti di Intelligenza Artificiale
Con l’evoluzione delle reti di trasformatori e dei modelli pre-addestrati, l’IA generativa è il vero protagonista odierno.
Il rapporto di previsione di Forrester menziona aziende come Baidu e Huawei che hanno lanciato servizi di contenuti digitali basati sulla visione artificiale; startup come Synthesia e HourOne.ai che utilizzano l’intelligenza artificiale per accelerare la generazione di contenuti video; Taichi Graphics che ha raccolto 50 milioni di dollari per la creazione di contenuti digitali basati su CV; e, naturalmente, i popolari strumenti text-to-image come DALL-E e Stable Diffusion che consentono ai creatori di contenuti di tutti i tipi di generare rapidamente contenuti.
- TuringBots scriverà il 10% dei codici e test mondiali
Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale che scrive codici, che Forrester ha coniato come “TuringBots” nel 2020, è stata un’enorme tendenza del 2022 che accelererà nel 2023.
Secondo il rapporto, l’apprendimento per rinforzo e i modelli linguistici di grandi dimensioni hanno accelerato lo sviluppo, l’accuratezza e l’implementazione di questi prodotti, che generano automaticamente codici puliti da requisiti espressi in linguaggio naturale.
Nel 2023, Forrester si aspetta che strumenti come Amazon Code-Whisperer, Code Bot e Tabnine assumano più aspetti del ciclo di vita dello sviluppo del software.
- Un dirigente tecnologico su quattro riferirà sulla governance dell’IA al proprio consiglio d’amministrazione
Con l’aumento della regolamentazione dell’IA e della domanda di fiducia, probabilmente non sorprende che un CIO o un CTO su quattro guiderà probabilmente la governance dell’IA nel 2023. Il rapporto Forrester prevede che la governance dell’IA diventerà un importante argomento a livello di consiglio di amministrazione, unendosi alla sicurezza informatica e alla conformità, il che dimostra la significativa necessità di mitigazione e supervisione del rischio.
I dati del report mostrano che il 46% dei responsabili delle decisioni aziendali e tecnologiche di data e analytics cerca partner per implementare l’intelligenza artificiale, fondamentale per il business.
- L’IA ridurrà del 25% il tempo di cura nell’assistenza sanitaria
Nel 2023, afferma il rapporto, l’IA “utilizzerà la copertura assicurativa, la diagnosi, la disponibilità e i fattori di rischio di cancellazione per ottimizzare i flussi di lavoro di pianificazione. Le aziende innovative utilizzeranno questi dati per colmare le costose lacune derivanti dalle cancellazioni dell’ultimo minuto: i sistemi intelligenti raggiungeranno i pazienti in lista d’attesa in base alla probabilità prevista di risposta. Risolvere questo problema ridurrà del 25% il tempo di attesa medio di 20,6 giorni per vedere un medico”.
5. Gli assistenti virtuali non dovranno sembrare umani
Man mano che i casi d’uso dell’IA conversazionale si espandono in tutta l’organizzazione, il rapporto Forrester prevede che le aziende abbandoneranno la finizione simile a quella umana per gli assistenti virtuali, al fine di migliorare la fiducia.
Attualmente, Forrester ha rilevato che il 65% dei marketer B2B utilizza assistenti virtuali per interagire con clienti e dipendenti. A volte gli assistenti virtuali fingono di essere umani, cosa che, come scoperto dalle organizzazioni, fa sentire i clienti ingannati. Quindi le aziende abbracceranno la trasparenza nell’identificare gli assistenti IA come virtuali.